
Come si preparano le aziende italiane del packaging alla sfida dei prossimi anni? Per rispondere alla domanda, il Conai, il consorzio per il recupero degli imballaggi, insieme con l’Istituto italiano Imballaggio hanno organizzato a Venezia, l’11 e il 12 maggio, la ottava edizione della economic packaging conference, una due giorni di dibattito dal titolo “Il Mercato che sarà, previsioni 2016 -2017”, evento sponsorizzato tra gli altri da RICREA, il consorzio per il recupero e il riciclo degli imballaggi in acciaio. Alla conference ha partecipato Simona Fontana, ufficio studi del Conai, che ha illustrato l’impegno del Consorzio, mentre il trend del mercato del packaging è stato analizzato da Barbara Iascone, consulente dell’Istituto Imballaggio. Secondo l’analisi di Numidia, il 2016 dovrebbe registrare un incremento dell’1,9% delle quantità di packaging prodotto in Italia, Nel 2017 la crescita prevista è del 2,3%. Il 2018 e 2019 si dovrebbero assestare su un +2%. “Il buon risultato preconsuntivo 2015, con un +2,8% della quantità prodotta, sebbene sia un dato ancora non definitivo, – ha detto la Iascone – insieme con il +1% del 2014, inducono a ritenere consolidata l’inversione di tendenza dopo anni di valori negativi, supportata dalla crescita della domanda interna”. “La crescita ha coinvolto tutte le tipologie – ha spiegato ancora la Iascone – La quantità di imballaggi in acciaio è cresciuta del 2,4%, quelli in alluminio del 7,8%, i cellulosici del 2%, la plastica del 6,5%, il vetro del 2,4%, in legno dello 0,9%, i poliaccoppiati rigidi del 2,5% e i poliaccoppiati flessibili da converter del 4,3%”.
L’importanza del contract manufacturer nella filiera del packaging è il tema che è stato poi affrontato da Patrizia Poggiali della Gala srl, mentre Daniele Vacchi, segretario generale di Er-Amiat, ha analizzato le prospettive dell’automazione industraile italiana nell’era 4.0. La prima giornata di dibattito è stata moderata dal giornalista Marco Lo Conte di Plus Il Sole 24 Ore.
Gli aspetti degli incentivi al welfare aziendale, previdenziali e pensionistici, a cura di Giampiero Falasca (Dla Piper) sono stati il tema di apertura del secondo giorno della conference. A seguire, la relazione di Benedetto Santacroce (Sole 24 Ore) sul nuovo sistema doganale comunitario. Per Prometeia, Alessandro Benedini ha presentato poi una analisi sui prezzi delle materie prime ePinuccia Parini (Aletti Gestielle) si è invece soffermata sui riflessi dell’economia cinese sul mercato mondiale. I lavori sono stati conclusi dall’intervento di Innocenzo Cipolletta, in rappresentanza dell’Aifi, l’associazione italiana del private equity e venture capital, sull’importanza di investire nelle start up, il cosiddetto venture capital che sta prendendo poco a poco piede in Italia, che però rimane indietro rispetto ad altri paesi europei. “Nel 2015, il compratio dell’early stage ha mostrato una crescita sia in numero di operazioni (122 con +15% rispetto al 2014), sia in valore investito (74 milioni di euro, +74%) – questi i valori snocciolati da Cipolletta – Ma nonostante questi dati positivi, il mercato italiano del venture capital è ancora relativamente giovane e di dimensioni modeste. Grazie anche al ruolo propulsivo di Aifi, come la creazione del portale VentureUp insieme con il Fondo italiano di investimento, – ha concluso Cipolletta- negli ultimi anni si è osservata una crescente attenzione per questo settore da parte delle istituzioni”.