
Si è svolto presso la Sale delle colonne, splendida location del Banco BPM a Milano, il confronto promosso da Siderweb e RICREA sulle prospettive dei prodotti base per la siderurgia. Il 2016 è stato l’anno della svolta per i prezzi delle materie prime siderurgiche: dopo un’evoluzione all’insegna del declino tra il 2011 e il 2015, all’inizio dello scorso anno si è originata una parabola ascendente delle fluttuazioni. A seguito di un crollo tra il 60% ed il 63%, allo scorso febbraio il rottame europeo ha recuperato l’81,5%, il basic pig iron il 103% del proprio prezzo. Nel secondo semestre di questo esercizio si attende una flessione dei prezzi, di pari passo con la possibile contrazione della domanda cinese che ha trainato il rally delle materie base insieme al ritorno della finanza internazionale sul mercato delle commodity industriali. Il quadro è emerso dall’analisi tecnica che Achille Fornasini, chief analyst di Siderweb, ha presentato durante l’outlook organizzato, dal portale della siderurgia e RICREA sul tema «Raw materials outlook: attualità e prospettive di rottame, minerale, ghisa e HBI. “La parola chiave è ancora una volta collaborazione. “Bisogna allargare il concetto di filiera a quello di cluster” – ha sottolineato Emanuele Morandi, presidente di Siderweb – “ e fare sistema è l’unico modo per superare questo momento di impasse» della siderurgia” . Nell’intervento di RICREA il presidente Domenico Rinaldini ha sottolineato quanto gli imballaggi in acciaio rappresentino una fonte preziosa di materia prima seconda . “L’acciaio – spiega Rinaldini – risorsa permanente, è un campione di economia circolare. Come Consorzio il nostro obiettivo è quello di promuovere e agevolare la raccolta differenziata e il riciclo di barattoli, scatolette, tappi, fusti, latte e bombolette in acciaio e grazie all’impegno degli operatori collegati a RICREA nelle diverse fasi di lavorazione, dalla selezione alla pulitura, dalla riduzione volumetrica alla destagnazione, siamo in grado di garantire alle acciaierie un rottame di assoluta qualità”.
Riguardo all’andamento sia della domanda, che dell’offerta, nei prossimi tre anni, la pressione sulla richiesta di materie prime siderurgiche sarà più contenuta rispetto a quella registrata nell’ultimo decennio: la Cina rallenterà la propria crescita – è stato evidenziato – e ridimensionerà gli investimenti in infrastrutture. Gianfranco Tosini, dell’Ufficio studi di Siderweb, non ha previsto sul lungo periodo particolari tensioni. Nel periodo compreso tra il 2017 e il 2020 la domanda di rottame resterà superiore all’offerta, ma aumenteranno le quantità disponibili. Quest’anno si prevede una richiesta globale di 647 milioni di tonnellate contro i 580 milioni di ton offerti; il gap andrà però riducendosi, passando da 88 milioni di tonnellate del 2016 ai 34 del 2020. In Italia si prevede, per questo esercizio, una domanda pari a 21,301 milioni di ton contro 17,031 milioni di tonnellate disponibili. La richiesta di minerale di ferro, carbon coke, ghisa e preridotto resterà, stando alle previsioni, più alta della domanda. Quanto al minerale di ferro, si prevede che nel 2017 l’offerta possa superare la domanda di oltre 100 milioni di tonnellate (2.045 contro 1.937 milioni). In Italia, la forbice tra richiesta e importazioni andrà chiudendosi. Nella seconda parte dell’incontro spazio alla tavola rotonda che ha messo al centro dell’attenzione anche il preridotto, considerato tra i temi chiave nelle valutazioni industriali per il rilancio dell’Ilva. “La sfida oggi è capire se sia possibile produrlo anche in Europa, dove c’è un solo impianto in funzione “ – ha detto Carlo Mapelli, presidente di ALM e ordinario di Metallurgia al Politecnico di Milano – “Sicuramente lo si può realizzare nei Paesi produttori di gas. Si tratta di scegliere, sapendo che ora, in Europa, costa 244 euro la tonnellata”.
Quanto ad approvvigionamento di materie prime, “le acciaierie stanno sempre più puntando sulla qualità, necessaria per competere a livello europeo ed internazionale” ha detto Maurizio Calcinoni, vicepresidente del Gruppo Finarvedi -. Si sono approvvigionate con materiali alternativi, ghisa e HBI». Da RICREA, con il direttore Federico Fusari, è arrivato ai commercianti di rottame l’invito a fare uno “sforzo di trasparenza. La sfida futura è la tracciabilità, una filiera chiara. Le nuove normative europee – ha ricordato – determineranno le regole di riciclo “a bocca di forno”. Non saranno più accettate cessioni ad operatori senza che si conosca cosa succederà a valle. Anche noi saremo obbligati a valutare formule e numeri nell’immediatezza dell’utilizzo finale”.
“Tutti i giorni combattiamo una guerra silenziosa contro i problemi che possono nascere nell’interpretazione della norma fiscale ed ecologica” ha detto Paolo Pozzato, presidente di Assofermet rottame. “Per combattere il fenomeno dell’illegalità «stiamo lavorando alla creazione di un protocollo, di uno standard operativo costituito da documentazioni e procedure per controllare l’acquisto di materiale dei nostri fornitori”.